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Cucina italiana

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Calamari e radicchio di Treviso grigliati con pomodoro al timo

Ricette e Sapori, Terra e Mare Di 5 dicembre 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Dicembre ci regala sapori autentici e ingredienti di stagione, perfetti per creare piatti ricchi di gusto e contrasti equilibrati. Questa ricetta unisce mare e terra in un abbinamento elegante e tipico della nostra regione: calamari alla piastra con radicchio di Treviso e pomodorini al timo. Un piatto semplice e buonissimo, perfetto per stupire i vostri clienti con un tocco gourmet.

Ingredienti per 10 persone

  • 20 calamari da 10–14 cm (taglia C4)

  • 2-3 cespi di radicchio di Treviso

  • 10 pomodorini datterino

  • 50 g di prezzemolo fresco

  • 2 rametti di timo fresco

  • 100 ml di olio extravergine d’oliva

  • Sale e pepe q.b.

  • 30 ml di aceto balsamico

  • germogli di daikon per la decorazione

Preparazione

  1. Pulire i cespi di radicchio di Treviso, tagliarli in otto spicchi, sciacquarli e asciugarli con cura.
  2. Eliminare pelle, interiora e pennetta. Dalla parte più larga del cappuccio ricavare un anello. Incidere poi il corpo nel senso della lunghezza, ottenendo delle frange e lasciando intatta la parte stretta.
  3. Incidere il corpo del calamaro nel senso della lunghezza e ricavare delle frange, lasciando intatta la parte più stretta.

  4. Scaldare una piastra con un filo d’olio e cuocere i calamari per pochi minuti, condendo con un pizzico di sale.
  5. In una padella antiaderente, saltare il radicchio con poco olio, sale e pepe finché non risulta morbido e leggermente caramellato.
  6. Inserire le frange di calamaro e un quarto di radicchio all’interno dell’anello ricavato in precedenza. Fissare con uno stecchino per mantenere la forma.
  7. Tagliare i pomodorini datterino a cubetti e condirli con olio extravergine e timo fresco.

Finitura del piatto

Disporre sul piatto delle frange di calamaro, adagiare sopra la composizione di calamari e  radicchio grigliato,  e completare con un cucchiaino di pomodoro fresco al timo.
Decorare con gocce di aceto balsamico, un filo d’olio extravergine d’oliva e qualche germoglio di daikon. Servire subito.

Consiglio dello Chef

Questo piatto si abbina perfettamente a un vino bianco secco e aromatico, come un Sauvignon o un Pinot Grigio del Veneto, che esaltano il sapore dolce-salino dei calamari e le note amarognole del radicchio.

 Calamari C4 Patagonia

Ottimi calamari pescati con reti da traino in zona Fao 41 in Atlantico: ottimi per preparare antipasti, primi e secondi piatti.
Il prodotto va scongelato e pulito come il fresco; si possono fare ripieni con patate e olive, al sugo di pomodoro con capperi e melanzane o squisiti alla griglia. Inoltre, se preferite tagliarli sono golosi fritti e rimangono teneri e delicati. Si adattano a svariate preparazioni poichè il prodotto naturale può essere lavorato a piacere; considerate che serve una cottura delicata per apprezzare i CALAMARI  

Per ulteriori informazioni sui nostri prodotti di qualità per la tua cucina, contattaci al numero 0422-752551 o scrivi a marketing@icebergitalia.it. Saremo lieti di risponderti!

Calamari e radicchio di Treviso grigliati con pomodoro al timo
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Tradizione veneta a tavola: l’anatra allo spiedo con polenta

Ricette e Sapori, Terra e Mare Di 6 novembre 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Novembre è arrivato e nelle campagne venete, la tradizione vuole trasportarci in un clima caratterizzato da profumi intensi e tavole addobbate di piatti regionali che scaldano lo spirito.
Di sicuro uno dei piatti tradizionali più amati è senza dubbio l’anatra cotta allo spiedo sulla brace. Di solito viene servita con la polenta gialla a fette e un contorno di funghi chiodini fumanti. Una preparazione antica, che unisce il sapore deciso della carne all’affumicatura leggera e irresistibile della cottura lenta sul fuoco vivo.

L’anatra

Per questa preparazione la scelta dell’anatra è fondamentale. In Veneto di solito si usa l’anatra muta , detta anche “barbagianni”, una razza rustica con carne saporita e meno grassa rispetto all’anatra di Pechino. La sua carne compatta è ideale per una cottura lunga e lenta allo spiedo e mantiene un gusto intenso ed equilibrato. Importante è che l’anatra sia di medie dimensioni sui 2,5 kg  così la cottura rimane uniforme e la carne non si asciuga.

La cottura allo spiedo

Prepariamo la carne che nel nostro caso sarà decongelata in frigo dal giorno prima. Insaporiamo la carne con un trito misto che abbiamo preparato con sale grosso pestato, pepe fresco, rosmarino e timo sminuzzati.
lo cospargiamo delicatamente all’interno e ungiamo le pareti massaggiandole con un velo di olio evo. Farciamo la pancia con delle foglie di alloro e dei rametti di rosmarino fresco e qualche foglia di salvia e se vi piace  uno spicchio d’aglio schiacciati. Infine leghiamo le zampe con dello spago da cucina per mantenerla unita durante la cottura.
Di seguito infilziamo nello spiedo l’anatra o più anatre in base alle nostre esigenze. Quando la brace sarà ben calda ma non esagerata iniziamo la cottura sul nostro girarrosto che girerà lentamente. Indicativamente il tempo di cottura si aggira sulle due ore per una pezzatura sui 2,5 kg. La pelle deve diventare croccante, invece la carne dentro dovrà rimanere morbida e bella succosa. Durante la cottura mettiamo un contenitore per raccogliere i grassi e i succhi che colano mentre si arrostisce. Usiamo il grasso colato per ungerla con un pennello per mantenerla più idratata e morbida.

Prepariamo la polenta

Per tradizione cuociamo la polenta nella ricetta classica. Versiamo a pioggia la farina di mais in una pentola capiente con due litri d’acqua salata. Mescoliamo energicamente con una frusta per evitare grumi. Cuociamo a fuoco basso per circa 45 minuti mescolando spesso. Per completare versiamo un filo di olio evo nella polenta quando sarà pronta. Se la vogliamo tagliare a fette la versiamo su un capiente tagliere o in una pirofila in acciaio unta leggermente sul fondo e la lasciamo intiepidire. Infine, tagliamola a fette spesse con un coltello se desideriamo grigliare le fette sulla brace per renderle croccanti. In alternativa la lasciamo nella pentola e la versiamo calda con un mestolo al momento.

Servizio

Disponiamo le fette di polenta sul piatto e adagiamo vicino l’anatra allo spiedo, nappando con il fondo di cottura raccolto. Un piatto rustico e sontuoso, perfetto da servire nelle giornate fredde e nelle domeniche d’autunno.

Anatra-intera-arrostita-con-fette-di-polenta

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Scopri i nostri prodotti

Disponibili nella nostra gamma una serie di prodotti di anatre intere, a busto, cosce lavorate o petti rifilati per il settore Ho.Re.Ca. I nostri prodotti a base di anatra sono selezionati, sicuri e pronti all’uso; perfetti per ristoranti, hotel e catering che vogliono offrire alla propria clientela un’esperienza di cucina autentica e raffinata:Anatra

 

Tradizione veneta a tavola: l’anatra allo spiedo con polenta
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L’halibut della Groenlandia: un pesce che valorizza il tuo menu di mare

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 20 settembre 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

L’halibut (Hippoglossus hippoglossus) è un pesce spettacolare e pregiato, pescato nelle fredde e incontaminate acque della Groenlandia. È, infatti, molto apprezzato nella ristorazione dei mari nordici d’Europa,in Canada e in Alaska, e oggi sta conquistando sempre più spazio anche nella cucina italiana, grazie alle sue straordinarie qualità gastronomiche.

I filetti di halibut bianchi, compatti e delicati, rappresentano quindi, una proposta perfetta per i ristoranti che desiderano distinguersi offrendo un’alternativa di alta qualità, sostenibile e versatile.

Un pesce nobile

L’halibut è uno dei pesci più grandi dell’Atlantico settentrionale. Come la sogliola e la passera è un pesce piatto, ma si distingue per la carne ricca di proteine, povera di grassi e dal sapore delicato, ideale sia per cotture semplici come vapore o griglia, sia per ricette più elaborate.

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Faraona busto nazionale: gusto e tradizione a tavola

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 8 settembre 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La faraona ha una carne pregiata che unisce la morbidezza del pollame al sapore più deciso della selvaggina, che permette diverse proposte in cucina. Il busto nazionale è la parte centrale dell’avicolo privo di testa, zampe e completamente pulito. Le carni sono saporite e compatte, perfette sia per ricette tradizionali che per cotture e presentazioni più creative.

Origine, storia e qualità

La faraona è un volatile di origine africana, già conosciuta al tempo dei Greci e dei Romani che la apprezzavano sia per la sua carne saporita che come animale ornamentale nei giardini. Il suo nome ha origine in Egitto, dove veniva associata alla regalità. In seguito, durante il Medioevo, venne importata grazie ai Portoghesi e si diffuse in Europa attraverso vari incroci

In Italia si allevano oggi principalmente la faraona comune e la faraona grigia perlata. La carne magra, leggermente scura, ha un sapore che ricorda un incrocio tra pollo e selvaggina. Oggi è molto apprezzata nella cucina tradizionale italiana e francese.

Faraona busto nazionale: gusto e tradizione a tavola
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Conosci l’astice blu del Mediterraneo?

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 8 agosto 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Quando parliamo di astice, immediatamente si pensa al famoso astice americano, con le sue chele imponenti e la carne dolce e tenera. Ma sapevi che anche in tutto il nostro meraviglioso mar Mediterraneo  vive una specie molto pregiata e sempre più apprezzata dagli chef più esigenti? Stiamo parlando dell’astice blu del Mediterraneo o europeo: la specie Homarus Gammarus. Si tratta di un’eccellenza locale tutta da scoprire.In realtà è da considerare un tesoro del mare per la sua eleganza naturale e per il suo sapore inconfondibile che dà valore alla sua polpa in cucina.

Astice blu del Mediterraneo e Astice americano: quali sono le differenze che contano?

Anche se possono sembrare simili a prima vista, l’astice mediterraneo e quello americano (Homarus Americanus) presentano differenze importanti, sia dal punto di vista estetico che gustativo.

Conosci l’astice blu del Mediterraneo?
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Tecnica dell’affumicatura degli alimenti: un antico metodo di conservazione

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 9 giugno 2025 Tags:, , , Nessun commento

L’affumicatura degli alimenti è un’antica tecnica di conservazione che ha attraversato i secoli, evolvendosi e mantenendo intatto il suo fascino grazie alla sua efficacia e al suo impatto sensoriale. Nata dall’esigenza di prolungare la durata degli alimenti in un’epoca priva di refrigerazione, questa pratica si è trasformata nel tempo in una vera e propria arte culinaria, capace di conferire ai cibi aromi intensi, note complesse e un’identità unica.

In Europa si utilizzava l’ontano, ma oggi si prediligono legni come la quercia e il faggio. Il fumo arricchisce i prodotti lavorati trasferendo le essenze e i profumi del legno impiegato. Se comunemente si pensa al pesce e alla carne, anche formaggi e verdure vengono affumicati sin dall’antichità.

Le origini dell’affumicatura

Le prime tracce dell’affumicatura risalgono alla preistoria, quando l’uomo scoprì che esporre carne e pesce al fumo del fuoco ne rallentava il deterioramento. Nei secoli, la tecnica si è diffusa in tutto il mondo, assumendo forme diverse a seconda delle culture: dai salmoni affumicati dei popoli nordici, ai salumi stagionati delle zone appenniniche italiane, fino al pesce essiccato e affumicato delle cucine asiatiche.

Come avviene l’affumicatura?

L’affumicatura consiste nell’esporre gli alimenti al fumo generato dalla combustione lenta di legni non resinosi come faggio, quercia, rovere, ciliegio o melo. Le sostanze aromatiche sprigionate dal fumo penetrano nella superficie degli alimenti, contribuendo non solo alla conservazione, ma anche alla formazione di un gusto caratteristico e persistente.

Tecnica dell’affumicatura degli alimenti: un antico metodo di conservazione
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Dal mar di Norvegia alla tua cucina: scopri i filetti di scorfano rosso.

Novità, Terra e Mare Di 8 maggio 2025 Tags:, , , Nessun commento

Lo scorfano rosso atlantico Sebastes norvegicus è un pesce della famiglia degli Scorpaenidae che vive nelle acque fredde e limpide dell’Oceano Atlantico, nella zona FAO 27, tra la Norvegia e l’Islanda. È molto apprezzato nella cucina di mare per la compattezza delle sue carni bianche, il sapore caratteristico e raffinato. La sua livrea rosso brillante è inconfondibile e, unita alla consistenza soda delle carni, lo rende un ingrediente ideale per ricette ricche di gusto.

Dove vengono Pescati?

Questa specie vive generalmente a profondità comprese tra i 250 e i 300 metri, ma può essere trovata anche a batimetrie inferiori. Viene pescata principalmente al largo delle coste del Nord Europa.

È presente anche a ovest, nelle acque della Groenlandia e a nord del Canada, dal Labrador fino al New Jersey; a est, dal Mar Bianco (a nord della Russia) fino allo Skagerrak (a nord della Danimarca) e nell’Oceano Artico. La pesca avviene con reti da traino, utilizzando metodi sostenibili e controllati che garantiscono un prodotto tracciabile e di altissima qualità.

Versatilità in cucina

I filetti di scorfano rosso sono perfetti per molteplici preparazioni, dai piatti semplici a quelli più complessi e raffinati: ottimi arrostiti, al forno, al vapore o in guazzetto con pomodorini e olive. Eccellenti anche nelle zuppe di mare o saltati in padella con un filo d’olio, succo di agrumi e menta fresca. La polpa del pesce rimane soda anche dopo la cottura, garantendo una consistenza piacevole al palato e un’ottima resa.

Dal mar di Norvegia alla tua cucina: scopri i filetti di scorfano rosso.
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Gli asparagi bianchi sono arrivati: è primavera!

Curiosità culinarie, Novità Di 23 aprile 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae e si distinguono tra loro soprattutto per l’aspetto, il sapore e il tipo di coltivazione. Il termine “asparago” deriva dal greco aspharagos, che significa “germoglio” e identifica sia l’intera pianta che i singoli germogli. La pianta è dotata di rizomi, i fusti che crescono sotto terra formando un reticolo; da essi si diramano i turioni, che sono la parte commestibile della pianta.

Asparagi bianchi: versatilità e vantaggi del surgelato in iqf

Gli asparagi bianchi sono un ingrediente pregiato e distintivo della cucina italiana, apprezzati per il loro sapore delicato e la loro consistenza morbida. Sono diffusi soprattutto nel Nord Italia, e in particolare in Veneto, anche se sono iniziate coltivazioni in altre regioni.

I più famosi, quelli bianchi sono i seguenti: l’asparago bianco di Zambana De.Co., l’asparago bianco di Cimadolmo IGP, l’asparago bianco di Badoere IGP, il nobile asparago bianco di Verona, l’asparago bianco di Bassano del Grappa DOP (dal 2007), l’asparago bianco di Cantello. Questi ortaggi primaverili sono protagonisti di numerose ricette raffinate e tradizionali.

In cucina

Grazie alla loro versatilità, questi ortaggi si prestano a molteplici preparazioni culinarie. Possono essere gustati semplicemente lessati e conditi con burro fuso e formaggio grattugiato, oppure accompagnati da uova e salse delicate, come la classica salsa bolzanina. Sono perfetti per arricchire risotti cremosi, vellutate e persino piatti di pesce, dove il loro sapore si armonizza con delicatezza.

Gli asparagi bianchi sono arrivati: è primavera!
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Il Lardo di colonnata di “Pata negra”: conosci questa specialità?

Curiosità culinarie, Ricette e Sapori Di 26 marzo 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Il lardo è il prodotto della salagione, aromatizzazione e stagionatura dello strato di grasso che si trova appena sotto la cute del maiale. Questo taglio grasso del maiale si preleva dal collo, dal dorso e dalla parte alta dei fianchi dell’animale. C’è chi lo ama o lo odia, ma il lardo è una delle specialità più succulente della cucina italiana. Tra i più buoni al mondo, ci sono il lardo di Colonnata e quello di Arnad. Questo salume viene stagionato insaporendolo con sale, erbe e spezie. Il risultato è morbido e delicato, si scioglie in bocca.

La Tradizione di Colonnata 

Il più conosciuto è probabilmente il lardo di Colonnata che, per il suo gusto unico e la sua delicatezza, ha reso famosa la località toscana da cui prende nome. Un altro tipo è il lardo di Arnad che, a differenza del precedente, viene stagionato in vasche di legno e insaporito con aromi come ginepro, alloro, noce moscata, salvia e rosmarino.

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Lardo-colonnata-di-patanegra-in-tranci-stagionato-in-conca-di-marmo.

La Stagionatura in Conca di Marmo

Il processo di stagionatura in conca di marmo segue un metodo tradizionale toscano, utilizzato per il celebre lardo di Colonnata. Le lastre di marmo permettono una maturazione lenta e uniforme, esaltando le caratteristiche del grasso senza alterarne la struttura. Durante la stagionatura, che dura diversi mesi, il lardo viene massaggiato con una miscela di sale marino, spezie, erbe aromatiche e aglio, che ne arricchiscono il profilo gustativo.

Storia e usi in cucina

Anticamente il lardo veniva consumato più frequentemente, perché la povertà dei contadini non gli permetteva di accedere all’olio d’oliva, il cui costo era molto elevato. Oggi il lardo in cucina si usa in preparazioni particolari, realizzate in specifici periodi dell’anno e quotidiane, per insaporire zuppe di ceci o fagioli, risotti o minestre di verdura.

Inoltre, molte sono le possibilità offerte dalla nostra gastronomia per valorizzare il lardo; dai crostini al lardo, ottimi per aprire un pranzo o per il brunch, ai contorni con patate al lardo e formaggio, ai primi piatti saporiti e calorici, dai famosi Agnolotti alla Piemontese, ai Tortelloni Senesi, alle lenticchie alla abruzzese.

Si potrebbe proseguire a lungo, passando ai secondi piatti di carne: un vitello alla marchigiana o anche un gustoso spezzatino di manzo marinato con le erbe cotte. Si abbina in molte preparazioni con la polenta, sia morbida che arrostita alla piastra e tagliata a fette.
Ideale, tagliato sottile, per avvolgere grissini al sesamo o gamberoni sgusciati da cuocere sotto il grill in forno o alla salamandra.

L’origine del Suino Pata Negra

Il suino iberico, noto per la sua carne marezzata e il sapore intenso, viene allevato allo stato brado nelle dehesas della Spagna. Si tratta di un ecosistema derivato dal bosco mediterraneo, costituito da querce, lecci, sugheri e faggi, con uno strato erboso dove i suini si nutrono prevalentemente di ghiande. Questa alimentazione contribuisce a conferire al grasso un’aromaticità straordinaria e una ricchezza di acidi grassi insaturi, simili a quelli dell’olio extravergine d’oliva.

Caratteristiche e degustazione

Il Lardo di Suino Pata Negra si presenta con una texture vellutata e un gusto inconfondibile, in cui si fondono note dolci e leggermente speziate. Possiamo dire che si scioglie al palato, tagliato sottile, ed è ideale per diverse preparazioni:

  • A fettine sottili su pane caldo: leggermente tostato per gustarne la purezza e la cremosità.
  • Abbinato a formaggi stagionati: servito con miele e frutta secca, per un contrasto di sapori raffinato.
  • Come ingrediente per insaporire primi piatti e arrosti: grazie alla sua capacità di fondere e avvolgere gli altri ingredienti con la sua untuosità.

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    Antipasto-tradizionale-con-salumi-polenta-funghi-porcini

Gastronomia

Il Lardo di Suino Pata Negra stagionato in conca di marmo è un prodotto di alta gastronomia, che esprime al meglio l’incontro tra culture culinarie diverse. Perfetto per gli intenditori e per chi cerca sapori autentici, rappresenta un’esperienza sensoriale senza eguali, da scoprire fetta dopo fetta.
In Iceberg trovi il Lardo di Pata Negra toscano stagionato in conca di marmo seguendo la tradizione.

Per informazioni, contattaci allo 0422 752551 o scrivi a info@icebergitalia.it

 

 

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La Trota Salmonata Iridea: La Regina di San Daniele

Novità Di 22 febbraio 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La Regina di San Daniele: un’eccellenza italiana, la trota salmonata affumicata a freddo con legni pregiati, bacche ed erbe aromatiche, lavorata artigianalmente e tagliata in lunghe fette a mano.
La Trota Affumicata San Daniele è riconosciuta “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” italiano.

Top Italian food 2024

Una storia lunga oltre 40 anni prende vita grazie all’azienda FriulTrota, che ha iniziato sperimentando l’allevamento della trota iridea salmonata (Oncorhynchus Mykiss). Quella che era una semplice sperimentazione si è trasformata nel tempo in un mestiere svolto con passione e dedizione.

Grazie a una sapiente affumicatura, infatti, questa pregiata specie regala fragranze avvolgenti e raffinate, esaltando il gusto autentico della trota salmonata, apprezzata per le sue carni magre e compatte.

Prodotta nel pieno rispetto dell’ambiente e dei ritmi naturali, questa specialità conserva tutta la sua autenticità. Per mantenere intatte le caratteristiche nutrizionali, le trote vengono lavorate subito dopo la pesca, utilizzando metodi tradizionali e solo ingredienti naturali.

L’affumicatura, eseguita secondo procedimenti artigianali, utilizza farine di legno pregiato, bacche ed erbe aromatiche. Questo processo valorizza le qualità organolettiche del pesce, preservandone il contenuto naturale di Omega 3, e offrendo un prodotto genuino e di straordinaria qualità.

“La Regina del Friuli”: tradizione, qualità e sostenibilità

Nel cuore del Friuli Venezia Giulia, tra sorgenti cristalline e un paesaggio incontaminato, nasce “La Regina del Friuli”: una trota salmonata iridea che rappresenta il perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Infatti, questo prodotto di eccellenza si distingue non solo per il suo sapore unico e raffinato, ma anche per il metodo di allevamento sostenibile e, soprattutto, per la lavorazione artigianale che lo rendono davvero inimitabile.

Allevamento nelle acque pure del Friuli

Le trote salmonate iridee “La Regina del Friuli” vengono allevate in ambienti naturali, immersi in una regione nota per la purezza delle sue acque sorgive. I bacini di allevamento, alimentati da fonti costanti di acqua fresca e ricca di ossigeno, ricreano condizioni ideali per la crescita sana delle trote. Ogni fase dell’allevamento, dai bacini immersi nella natura incontaminata alle cure quotidiane, riflette un profondo rispetto per l’ambiente. Il risultato? Una trota genuina e sostenibile. L’alimentazione delle trote è attentamente bilanciata e priva di OGM, per assicurare una carne compatta, dal colore delicato e dal gusto naturalmente intenso. Il rispetto del ciclo biologico delle trote, unito alla cura dei dettagli, contribuisce a creare un prodotto dalle caratteristiche organolettiche eccellenti.

Trota-Regina-Iridea-Salmonata-del-Friuli

Trota-Regina-Iridea-Salmonata-del-Friuli

Lavorazione artigianale per un gusto unico

Dopo l’allevamento, infatti, le trote vengono pescate e lavorate con tecniche artigianali che ne esaltano la qualità e il sapore. Inoltre, ogni passaggio della filiera, dalla selezione alla filettatura, è effettuato con cura e attenzione, mantenendo intatte le proprietà nutrizionali e il sapore autentico del pesce.

La Regina del Friuli è disponibile in confezioni da 500-600 gr, con un’affumicatura naturale che avviene grazie all’uso di legni pregiati. Questo processo conferisce alla trota un sapore delicato e un gusto avvolgente, perfetto per arricchire ogni piatto con un tocco di eleganza.

Tradizione e innovazione al servizio del gusto

“La Regina del Friuli”, in conclusione nasce da una storia che parla di rispetto per la natura, per la pesca e amore per il proprio territorio e passione per l’eccellenza. Inoltre, in cucina che sia protagonista di un piatto gourmet o servita in preparazioni semplici, questa trota salmonata iridea saprà conquistare anche i palati più esigenti. Scopri “La Regina del Friuli” e lasciati trasportare in un viaggio di sapori autentici e sostenibili, dove ogni boccone è un’esperienza che racconta la magia del Friuli Venezia Giulia.

Per informazioni, contattaci allo 0422 752551 o scrivi a info@icebergitalia.it

La Trota Salmonata Iridea: La Regina di San Daniele
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