L’oca in novembre nella tradizione veneta viene preparata per festeggiare nel giorno San Martino la fine della stagione agricola. L’oca di corte padovana viene allevata allo stato libero nella pianura veneta e in altre zone d’Italia. Citata nell’inferno di Dante Alighieri prima ancora di dire degli Scrovegni. Storicamente l’oca veniva preparata come un “rito” della tradizione agraria il giorno di San Martino, l’11 novembre, quando convenzionalmente terminava l’anno agrario e si tenevano le più importanti fiere agricole.
Ottobre è il mese perfetto per godersi i sapori caldi e confortanti dell’autunno, e non c’è nulla che rappresenti meglio questa stagione in Veneto della zucca. La dolcezza naturale di questo ortaggio si sposa alla perfezione con il burro nocciola e la salvia, mentre la ricotta affumicata aggiunge una nota sapida che completa il piatto in modo armonioso.
Gli gnocchi di zucca sono un piatto tradizionale e anche un modo per celebrare i prodotti di stagione, valorizzando ingredienti semplici e genuini. Perfetto per un pranzo autunnale o per stupire gli ospiti con un piatto ricco di tradizione e sapore.
Lumache in umido alla Veneta: Tradizione e Gusto
Le lumache in umido alla Veneta rappresentano un piatto che evoca i sapori autentici della cucina contadina, un viaggio nel tempo attraverso una ricetta che ha saputo resistere al passare degli anni. Questo piatto, ricco di profumi e di una lunga storia, si distingue per la sua semplicità e la sua capacità di esaltare gli ingredienti della terra.
Un po’ di storia
Le lumache, conosciute anche come sciosi o scios in dialetto veneto, sono state per lungo tempo un alimento di sussistenza per i contadini. Questi molluschi venivano raccolti nei campi dopo la pioggia e cucinati con ingredienti facilmente reperibili, come pomodori, cipolla e vino bianco. Nel corso del tempo, la ricetta è diventata un simbolo della cucina veneta tradizionale, preparata specialmente durante le feste o le occasioni speciali.
Gli ingredienti
Per preparare questa ricetta in umido alla Veneta servono:
- Lumache 1 kg
- Pomodori pelati 400 g
- Vino bianco un bicchiere
- Cipolla una tritata finemente
- Aglio uno spicchio
- Olio extravergine di oliva
- Prezzemolo un mazzetto
- Alloro 2 foglie
- Peperoncino facoltativo
- Sale e pepe a piacere
La preparazione
La Cassopipa è una ricetta veneta che nasce a Chioggia, una bellissima città sul mare in provincia di Venezia. In questo articolo di narreremo l’origine della ricetta e la tecnica tradizionale di preparazione.
Origine
L’origine del nome proviene dal termine che sta ad indicare la pentola di coccio o di terracotta chiamata appunto “casso” nonché dal termine “pipare” che significa cuocere lentamente.
Di fatto i pescatori scoprirono che grazie ad una cottura lenta, facendo sobbollire a lungo i molluschi, quest’ultimi diventano molto morbidi e saporiti.
Cozze, vongole, cappelunghe, fasolari e anche altri molluschi venivano stufati lentamente, in casa o anche a bordo dei bragozzi, cioè delle imbarcazioni da pesca tipiche dell’alto e medio Adriatico.
La cassopipa in cucina oggi
Questa prelibatezza, ricca di proteine, si gusta come antipasto o piatto unico. Si serve direttamente nel suo recipiente di cottura, con delle fette di pane ben tostato.
Il giorno dopo, con la rimanenza, abbiamo la possibilità di creare ancora un primo piatto sublime: bigoli o spaghetti avvolti nel sapore del mare, in un gesto di cucina sostenibile e accessibile.
Immagina di essere seduto in un piccolo Bacaro di Venezia.
Una leggera brezza marina ti accarezza il viso, mentre lo sciabordio delle onde che si infrangono nei canali ti trasmette un senso di relax. Di fronte a te, un piatto traboccante di frittura di pesce dorato e croccante: un’esplosione di sapori che racchiude tutta l’essenza del Mare Adriatico.
La frittura mista di pesce alla veneziana è più di un semplice piatto: è un vero e proprio rito culinario, un omaggio alla tradizione e alla freschezza del pescato del giorno.
I bigoli in salsa sono uno dei più famosi piatti di pasta del Veneto e della cucina della tradizione Veneziana.
Le acciughe e le cipolle e l’olio sono gli ingredienti della salsa che hanno fatto la storia di questo piatto per condire questo famoso formato di pasta.
La Storia della ricetta che viene da lontano
Ci sono varie storie che tramandano l’origine di questa pasta e ognuna ha il suo fascino perché racconta qualcosa che ci incuriosisce.
Partendo da lontano sembra che l’origine sia legata a Marco Polo il quale avrebbe portato fino a noi “il bigolaro”, quel macchinario usato in Cina per fare gli spaghetti o i vermicelli di soia.
Secondo altre fonti nel 1600, un noto pastaio padovano, tale Bartolomio Veronese, soprannominato “Abbondanza”, inventò e brevettò un torchio manuale con la trafila in Bronzo per produrre diversi tipi di pasta lunga.
Gli spaghetti con l’astice alla veneziana esprimono la raffinatezza di vari ingredienti prelibati, perfetti per un’occasione speciale. La cucina veneziana è nota per la sua semplicità e attenzione a valorizzare i sapori del mare, e questo piatto ne è un esempio eccellente.
Prima di spiegare come prepararlo vediamo di conoscere meglio questo abitante del mare.
Caratteristiche dell’Astice
L’astice è un crostaceo di mare che vive in acque fredde e temperate. È dotato di chele grandi e potenti e ha una corazza dura di colore blu-verdastro che diventa rosso vivo quando cotta. La carne dell’astice è molto pregiata: bianca, soda e dal gusto dolce, con un sapore delicato ma distintivo che lo rende ideale per ricette di mare raffinate. L’astice è presente nel Mar Adriatico e in Mediterraneo sebbene in quantità minori rispetto ad altre zone come l’Atlantico. Tuttavia, è reperibile presso i mercati del pesce e le pescherie ben fornite, specialmente lungo le coste italiane; il suo valore è alto. Nelle nostre zone viene pescato ma vista l’alta domanda si usa quello più reperibile nel mercato ad un costo più accessibile.
Ecco la ricetta per prepararlo per 4 persone
Il Fegato alla Veneziana è una delle ricette più emblematiche della cucina veneta, radicata nella storia e nelle tradizioni di Venezia. Le origini di questo piatto risalgono all’epoca della Serenissima Repubblica di Venezia, quando la città era un crocevia di culture e sapori. La combinazione del fegato con la cipolla rappresenta un perfetto equilibrio tra il gusto forte e deciso del fegato e la dolcezza delle cipolle, che venivano ampiamente coltivate nelle isole lagunari.
La ricetta tradizionale prevede l’uso del fegato di vitello, considerato il più tenero e delicato, anche se alcune varianti possono utilizzare il fegato di maiale. Questo piatto è un esempio perfetto di come ingredienti semplici vengano trasformati in un capolavoro gastronomico grazie alla maestria e all’esperienza culinaria dei cuochi veneziani. Si prepara tutto l’anno e anche in estate per proporlo ai turisti in vacanza.
Gli spaghetti alle vongole sono un classico della cucina italiana di mare; uno dei piatti più amati e ricercato. Tra le tante versioni ci sono le varianti regionali di ogni chef. Per esempio, con i pomodorini o con i carciofini a spicchi, scorzetta di limone e menta fresca. Noi vediamo quella classica veneziana che viene proposta in moltissimi ristoranti.
Vongole nostrane
Quelle nostrane sono chiamate anche lupini di mare e in dialetto “bibarasse”. Vengono pescate e allevate nel mar Adriatico a cominciare dalla Laguna Veneta sia a nord che a sud. Dopo la raccolta vengono lavate dentro a dei rulli forati in acqua di mare e lasciate spurgare dalla sabbia accuratamente e infine leggermente scottate. L’ultimo passaggio è la surgelazione senza conservanti e glassatura. “Raramente si possono riscontrare tracce di guscio o sabbia”. Inoltre la filiera corta riduce al minimo i passaggi produttivi.
Si pescano solo nelle migliori condizioni meteo marine raccogliendo e lavorando immediatamente il prodotto per garantire un eccellente qualità dal punto di vista sensoriale,
Il vitello tonnato è un piatto tipico della cucina piemontese che ha origini antiche e la sua ricetta tradizionale risale al XIX secolo. Sembra che l’abbinamento di carne e salsa di tonno abbia le proprie radici nel periodo del Rinascimento.
La Tradizione del Vitello Tonnato
Il vitello tonnato è divenuto un piatto importante nelle festività e nei pranzi domenicali italiani. Si tratta di una preparazione a base di fettine di carne di vitello tagliato sottile, bollite o stufate in un brodo aromatizzato con verdure e erbe aromatiche, poi servite con una salsa tonnata.
La salsa tonnata è una crema a base di tonno sott’olio, acciughe, capperi, limone, olio d’oliva e maionese. Questa salsa dona al vitello un sapore unico e ricco, sposando la morbidezza della carne con il sapore deciso degli ingredienti della salsa.