Origine, storia e qualità
La faraona è un volatile di origine africana, già conosciuta al tempo dei Greci e dei Romani che la apprezzavano sia per la sua carne saporita che come animale ornamentale nei giardini. Il suo nome ha origine in Egitto, dove veniva associata alla regalità. In seguito, durante il Medioevo, venne importata grazie ai Portoghesi e si diffuse in Europa attraverso vari incroci
In Italia si allevano oggi principalmente la faraona comune e la faraona grigia perlata. La carne magra, leggermente scura, ha un sapore che ricorda un incrocio tra pollo e selvaggina. Oggi è molto apprezzata nella cucina tradizionale italiana e francese.
La faraona si presta alle ricette della tacchinella, pollo e fagiano, oltre ad essere protagonista di preparazioni della cucina regionale. Infatti si può cuocere intera in casseruola o tagliata a pezzi e arrostita al forno o alla griglia con patate e rosmarino, semplice o accompagnata con la salsa peverada nostrana. Squisita anche “alla cacciatora”, bardata di lardo e arrostita con gli aromi, insieme a un buon contorno di funghi chiodini o melanzane al funghetto. Appetitosa cotta all’arancia con olio d’oliva, aglio, sale e pepe, rosmarino e un bicchierino di Cointreau o di Grand Marnier.
Come valorizzarla in cucina
La faraona diventa protagonista di piatti tradizionali che rimarranno impressi nella memoria:
- al forno: intera, aromatizzata con salvia e timo, farcita con mele e polpa di pomodoro o a filetti.
- in umido: con vino bianco, olive taggiasche, rosmarino e pomodorini, per un tocco rustico e raffinato.
- ripiena: disossata e farcita con verdure di stagione, funghi o salsiccia, perfetta per i menù delle feste.
Gli aromi e le erbe mediterranee come salvia, rosmarino e timo si sposano alla perfezione, ma anche sapori più decisi come pancetta e lardo, oppure spezie orientali come curry e zenzero, conferiscono alla faraona un carattere contemporaneo che lascia un ottimo sapore al palato e alla memoria.
Il tocco dello Chef
Per mantenere la succosità, è consigliata una rosolatura iniziale a fuoco vivo per sigillare i pori, seguita da una cottura dolce e uniforme. Lasciare un breve riposo sul tagliere prima del taglio permette ai succhi di distribuirsi in modo omogeneo, garantendo una carne più morbida e ricca di sapore. Nella tradizione veneta la faraona si abbina alla salsa peverada: questa preparazione è intensa, pepata e leggermente acidula, e bilancia alla perfezione la dolce aromaticità della carne. Questa salsa è un abbinamento tipico della tradizione regionale con pollame, selvaggina e cacciagione da piuma. Ottima servita con patate al forno, funghi trifolati e polenta calda di contorno.
Queste Faraone a busto di classe A vengono allevate in Italia in aperta campagna, in terreni curati e alimentate con mangimi scelti e grano. I nostri fornitori eseguono regolari controlli sulla qualità delle carni per garantire sempre un prodotto affidabile.
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