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Terra e Mare

Approfondiamo la nostra conoscenza della natura per osservare il pianeta con occhi più attenti. Ci schieriamo a favore di un utilizzo etico e consapevole delle risorse naturali.

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Tradizione veneta a tavola: l’anatra allo spiedo con polenta

Ricette e Sapori, Terra e Mare Di 6 novembre 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Novembre è arrivato e nelle campagne venete, la tradizione vuole trasportarci in un clima caratterizzato da profumi intensi e tavole addobbate di piatti regionali che scaldano lo spirito.
Di sicuro uno dei piatti tradizionali più amati è senza dubbio l’anatra cotta allo spiedo sulla brace. Di solito viene servita con la polenta gialla a fette e un contorno di funghi chiodini fumanti. Una preparazione antica, che unisce il sapore deciso della carne all’affumicatura leggera e irresistibile della cottura lenta sul fuoco vivo.

L’anatra

Per questa preparazione la scelta dell’anatra è fondamentale. In Veneto di solito si usa l’anatra muta , detta anche “barbagianni”, una razza rustica con carne saporita e meno grassa rispetto all’anatra di Pechino. La sua carne compatta è ideale per una cottura lunga e lenta allo spiedo e mantiene un gusto intenso ed equilibrato. Importante è che l’anatra sia di medie dimensioni sui 2,5 kg  così la cottura rimane uniforme e la carne non si asciuga.

La cottura allo spiedo

Prepariamo la carne che nel nostro caso sarà decongelata in frigo dal giorno prima. Insaporiamo la carne con un trito misto che abbiamo preparato con sale grosso pestato, pepe fresco, rosmarino e timo sminuzzati.
lo cospargiamo delicatamente all’interno e ungiamo le pareti massaggiandole con un velo di olio evo. Farciamo la pancia con delle foglie di alloro e dei rametti di rosmarino fresco e qualche foglia di salvia e se vi piace  uno spicchio d’aglio schiacciati. Infine leghiamo le zampe con dello spago da cucina per mantenerla unita durante la cottura.
Di seguito infilziamo nello spiedo l’anatra o più anatre in base alle nostre esigenze. Quando la brace sarà ben calda ma non esagerata iniziamo la cottura sul nostro girarrosto che girerà lentamente. Indicativamente il tempo di cottura si aggira sulle due ore per una pezzatura sui 2,5 kg. La pelle deve diventare croccante, invece la carne dentro dovrà rimanere morbida e bella succosa. Durante la cottura mettiamo un contenitore per raccogliere i grassi e i succhi che colano mentre si arrostisce. Usiamo il grasso colato per ungerla con un pennello per mantenerla più idratata e morbida.

Prepariamo la polenta

Per tradizione cuociamo la polenta nella ricetta classica. Versiamo a pioggia la farina di mais in una pentola capiente con due litri d’acqua salata. Mescoliamo energicamente con una frusta per evitare grumi. Cuociamo a fuoco basso per circa 45 minuti mescolando spesso. Per completare versiamo un filo di olio evo nella polenta quando sarà pronta. Se la vogliamo tagliare a fette la versiamo su un capiente tagliere o in una pirofila in acciaio unta leggermente sul fondo e la lasciamo intiepidire. Infine, tagliamola a fette spesse con un coltello se desideriamo grigliare le fette sulla brace per renderle croccanti. In alternativa la lasciamo nella pentola e la versiamo calda con un mestolo al momento.

Servizio

Disponiamo le fette di polenta sul piatto e adagiamo vicino l’anatra allo spiedo, nappando con il fondo di cottura raccolto. Un piatto rustico e sontuoso, perfetto da servire nelle giornate fredde e nelle domeniche d’autunno.

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Scopri i nostri prodotti

Disponibili nella nostra gamma una serie di prodotti di anatre intere, a busto, cosce lavorate o petti rifilati per il settore Ho.Re.Ca. I nostri prodotti a base di anatra sono selezionati, sicuri e pronti all’uso; perfetti per ristoranti, hotel e catering che vogliono offrire alla propria clientela un’esperienza di cucina autentica e raffinata:Anatra

 

Tradizione veneta a tavola: l’anatra allo spiedo con polenta
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Le seppie: un tesoro del mare da conoscere e gustare

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 6 ottobre 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

Le seppie sono i molluschi più diffusi nei nostri mari. Si tratta di un cefalopode affascinante che merita di essere conosciuto da vicino.
Questo mollusco attira l’interesse di ristoratori, appassionati di cucina, pescatori e amanti della subacquea, grazie alla sua versatilità e al legame con le tradizioni marinare.

La seppia nel suo habitat: un ricordo a Pellestrina

Ricordo ancora la prima volta che, da ragazzo, visitai Pellestrina, splendida isola della laguna di Venezia, famosa per i merletti e per i pescatori. Era una calda giornata di sole e, con alcuni amici, mi tuffai in apnea per esplorare “il murazzo”: un lungo muraglione di rocce costruito nel ’700 per proteggere l’isola e la spiaggia. Sott’acqua, tra le rocce, ebbi la fortuna di incontrare alcune seppie che nuotavano tranquille. Fu un’esperienza indimenticabile, capace ancora oggi di trasmettermi pace ed energia. Da quel momento, con gli amici, iniziai a pescarle e cucinarle, scoprendo la loro straordinaria bontà.

In cucina: come esaltare le seppie

Le seppie piccole e di media misura sono particolarmente pregiate. A Chioggia,

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L’halibut della Groenlandia: un pesce che valorizza il tuo menu di mare

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 20 settembre 2025 Tags:, , , , , Nessun commento

L’halibut (Hippoglossus hippoglossus) è un pesce spettacolare e pregiato, pescato nelle fredde e incontaminate acque della Groenlandia. È, infatti, molto apprezzato nella ristorazione dei mari nordici d’Europa,in Canada e in Alaska, e oggi sta conquistando sempre più spazio anche nella cucina italiana, grazie alle sue straordinarie qualità gastronomiche.

I filetti di halibut bianchi, compatti e delicati, rappresentano quindi, una proposta perfetta per i ristoranti che desiderano distinguersi offrendo un’alternativa di alta qualità, sostenibile e versatile.

Un pesce nobile

L’halibut è uno dei pesci più grandi dell’Atlantico settentrionale. Come la sogliola e la passera è un pesce piatto, ma si distingue per la carne ricca di proteine, povera di grassi e dal sapore delicato, ideale sia per cotture semplici come vapore o griglia, sia per ricette più elaborate.

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Faraona busto nazionale: gusto e tradizione a tavola

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 8 settembre 2025 Tags:, , , , Nessun commento

La faraona ha una carne pregiata che unisce la morbidezza del pollame al sapore più deciso della selvaggina, che permette diverse proposte in cucina. Il busto nazionale è la parte centrale dell’avicolo privo di testa, zampe e completamente pulito. Le carni sono saporite e compatte, perfette sia per ricette tradizionali che per cotture e presentazioni più creative.

Origine, storia e qualità

La faraona è un volatile di origine africana, già conosciuta al tempo dei Greci e dei Romani che la apprezzavano sia per la sua carne saporita che come animale ornamentale nei giardini. Il suo nome ha origine in Egitto, dove veniva associata alla regalità. In seguito, durante il Medioevo, venne importata grazie ai Portoghesi e si diffuse in Europa attraverso vari incroci

In Italia si allevano oggi principalmente la faraona comune e la faraona grigia perlata. La carne magra, leggermente scura, ha un sapore che ricorda un incrocio tra pollo e selvaggina. Oggi è molto apprezzata nella cucina tradizionale italiana e francese.

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Funghi porcini nel pieno dell’estate

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 20 agosto 2025 Tags:, Nessun commento

Con l’arrivo di agosto e delle prime piogge estive, nei boschi di diverse regioni italiane si risveglia e spunta con grande vivacità una delle meraviglie più amate dagli appassionati di cucina e dai cercatori esperti: il fungo porcino.
In particolare, questo è il momento ideale per incontrare due delle specie più pregiate e ricercate: il Boletus edulis e il Boletus aestivalis, noti per la loro consistenza carnosa e il sapore unico e inconfondibile.

Il boletus edulis: il re dei boschi

Il Boletus edulis, conosciuto anche come “porcino autunnale”, può comparire già da fine giugno, ma è proprio ad agosto che trova il suo habitat ideale grazie all’alternanza di caldo e umidità. Ama i boschi misti, in particolare di faggio, castagno e abeti, dove cresce ai margini delle radure o sotto l’erba alta, spesso nascosto da uno strato di foglie.

Caratteristiche principali:

  • Cappello convesso, color nocciola-bruno, con margine regolare e la superficie vellutata

  • Tubuli bianchi da giovani, poi giallo-marroncini

  • Gambo tozzo, chiaro, ingrossato alla base e spesso con una fine reticolatura bianca

  • Polpa soda e bianca, con un profumo delicato e gradevole

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Conosci l’astice blu del Mediterraneo?

Curiosità culinarie, Terra e Mare Di 8 agosto 2025 Tags:, , , , Nessun commento

Quando parliamo di astice, immediatamente si pensa al famoso astice americano, con le sue chele imponenti e la carne dolce e tenera. Ma sapevi che anche in tutto il nostro meraviglioso mar Mediterraneo  vive una specie molto pregiata e sempre più apprezzata dagli chef più esigenti? Stiamo parlando dell’astice blu del Mediterraneo o europeo: la specie Homarus Gammarus. Si tratta di un’eccellenza locale tutta da scoprire.In realtà è da considerare un tesoro del mare per la sua eleganza naturale e per il suo sapore inconfondibile che dà valore alla sua polpa in cucina.

Astice blu del Mediterraneo e Astice americano: quali sono le differenze che contano?

Anche se possono sembrare simili a prima vista, l’astice mediterraneo e quello americano (Homarus Americanus) presentano differenze importanti, sia dal punto di vista estetico che gustativo.

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Dal mar di Norvegia alla tua cucina: scopri i filetti di scorfano rosso.

Novità, Terra e Mare Di 8 maggio 2025 Tags:, , , Nessun commento

Lo scorfano rosso atlantico Sebastes norvegicus è un pesce della famiglia degli Scorpaenidae che vive nelle acque fredde e limpide dell’Oceano Atlantico, nella zona FAO 27, tra la Norvegia e l’Islanda. È molto apprezzato nella cucina di mare per la compattezza delle sue carni bianche, il sapore caratteristico e raffinato. La sua livrea rosso brillante è inconfondibile e, unita alla consistenza soda delle carni, lo rende un ingrediente ideale per ricette ricche di gusto.

Dove vengono Pescati?

Questa specie vive generalmente a profondità comprese tra i 250 e i 300 metri, ma può essere trovata anche a batimetrie inferiori. Viene pescata principalmente al largo delle coste del Nord Europa.

È presente anche a ovest, nelle acque della Groenlandia e a nord del Canada, dal Labrador fino al New Jersey; a est, dal Mar Bianco (a nord della Russia) fino allo Skagerrak (a nord della Danimarca) e nell’Oceano Artico. La pesca avviene con reti da traino, utilizzando metodi sostenibili e controllati che garantiscono un prodotto tracciabile e di altissima qualità.

Versatilità in cucina

I filetti di scorfano rosso sono perfetti per molteplici preparazioni, dai piatti semplici a quelli più complessi e raffinati: ottimi arrostiti, al forno, al vapore o in guazzetto con pomodorini e olive. Eccellenti anche nelle zuppe di mare o saltati in padella con un filo d’olio, succo di agrumi e menta fresca. La polpa del pesce rimane soda anche dopo la cottura, garantendo una consistenza piacevole al palato e un’ottima resa.

Dal mar di Norvegia alla tua cucina: scopri i filetti di scorfano rosso.
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La ricciola è un pesce azzurro? Le qualità incredibili di questa creatura del mare

Novità, Nutrizione e salute, Terra e Mare Di 31 maggio 2024 Tags:, , , , , Nessun commento

Tra i pesci azzurri dei nostri mari la ricciola è uno tra i più buoni e pregiati per le sue carni leggere, ricche di Omega 3 e vitamine A e B. Innanzitutto le carni sode e rosate hanno qualità incredibili, un sapore delicato e fragrante, perfette per chi segue una sana alimentazione mediterranea. Il gusto assomiglia a quello del tonno pinne gialle e alla palamita.

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Castraure di Sant'Erasmo in padella

“Il segreto delle castraure di Sant’Erasmo: scopri la storia dietro questa prelibatezza veneziana”

Ricette e Sapori, Terra e Mare Di 9 maggio 2024 Tags:, , , , , Nessun commento

Nel cuore della pittoresca Laguna di Venezia, tra gli intriganti canali e antichi palazzi che si specchiano sull’acqua, si trova un luogo magico dove la tradizione culinaria si fonde con la bellezza della natura circostante. Tra le isole più straordinarie troviamo Sant’Erasmo,  conosciuta come l’orto di Venezia per i suoi paesaggi mozzafiato e per i suoi tesori culinari unici tra cui le famose castraure di Sant’Erasmo.

Le castrature, o carciofi di Sant’Erasmo, sono un’autentica prelibatezza della cucina veneziana e hanno una storia affascinante. La loro coltivazione risale a secoli fa sulla famosa isola, uno dei gioielli della Laguna Veneta. Infatti, Sant’Erasmo è famosa per la sua fertile terra, che produce una vasta gamma di prodotti agricoli, tra cui questi pregiati carciofi.

Storia dei carciofi di Sant’Erasmo

La tradizione della coltivazione dei carciofi violetto ha radici antiche, risalenti al periodo della Repubblica di Venezia.

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Canestrelli nostrani del mar Adriatico

Novità, Terra e Mare Di 27 marzo 2024 Tags:, , , , Nessun commento

I canestrelli, conosciuti con il nome di pettine o “petène” in veneto, sono dei molluschi bivalvi molto diffusi in alto Adriatico apprezzati in cucina per la polpa tenera e particolarmente gustosa. Questi molluschi della famiglia dei pettinidi sono molto simili alle cappesante.

Canestrelli del mar Adriatico

I “canestrei” o “peteni” in dialetto hanno un guscio striato con delle costole in rilievo che ricordano le fattezze di un pettine; da qui il nome. La conchiglia è larga all’incirca cinque centimetri e ha un colore che varia dal bianco al marrone all’arancione a seconda della sottospecie. Quando i molluschi sono freschi il colore del suo guscio appare brillante. Infatti in commercio capita di trovarli già puliti e sgusciati, in questo caso dovremmo stare attenti alla polpa che dovrà essere bianca e soda con il corallo arancione-rosso.

Canestrelli con asparagi

Questi deliziosi frutti di mare sono ottimi gratinati al forno oppure si può staccare il corallo

Canestrelli nostrani del mar Adriatico
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